L'ARMA PIU' MISTERIOSA DELLA STORIA

L'ARCA, UN GENERATORE DI ENERGIA




La Bibbia narra dell'Arca fino al giorno in cui venne collocata nel Tempio di Salomone, poi inspiegabilmente non ne parla più. Per alcuni sarebbe andata distrutta, o ceduta a monaci incaricati di custodirla, o ai templari. Ma cosera l'Arca dell'Alleanza. La Bibbia, nel libro dell'Esodo, descrive l'Arca come in contenitore in legno d'acacia, ricoperto internamente esd esternamente di oro puro e con quattro anelli d'oro ai lati. Due stanghe di legno d'acacia anch'esse ricoperte d'oro e che devono rimanere infilate negli anelli, che servono per trasportarla. Il coperchio è sormontato da due creature  alate con il corpo di leone e il volto di sfinge.

IN ANTICHITA' USAVANO MATERIALI CHE OGGI NON SIAMO IN GRADO DI PRODURRE!!



Nonostante abbiamo raggiunto un livello di tecnologia elevato, rispetto al passato, e disponiamo di attrezzature e macchinari che misurano, calcolano, disegnano, tracciano, scavano, sollevano ect... oggi rimangono inspiegabili metodi e materiali utilizzati nelle ere più remote del nostro passato dai costruttori ad esempio delle piramidi di Teotihuacan. In beffa a ciò che credono i ricercatori e scienziati ortodossi, di aver cioè capito tutto quello che c'era da capire sulla costruzione di questi enormi "edifici", in realtà vengono fuori delle scoperte che riusciamo a spiegare solo facendo finta di non averle viste.

Infatti proprio a Teotihuacan, nelle vicinanze del Tempio del Sole è stato scoperto un pozzo di sette metri di profondità collegato a una galleria sotterranea, che termina in una grotta lavica naturale situata proprio al centro dell'edificio. Nella caverna, antecedente alla costruzione, sono stati rinvenuti alcuni specchi di ardesia e dei frammenti di ceramica di cui ignoriamo la funzione.



Nel lontano 1906 gli studiosi avevano già effettuato una scoperta straordinaria senza rendersene conto. Trovarono infatti grandi quantità di un particolare minerale che richiede, ancora oggi, processi di lavorazione altamente tecnologici, la mica. Tale silicato (la mica) era stato impiegato sia per la costruzione del livello superiore della piramide del Sole che per il tempio detto appunto "della Mica". Al suo interno vennero ritrovati due strati di ben 270 cm/quadrati di tale materiale, messi in opera evidentemente con una precisa funzione. Negli ultimi anni, non si sa per quale motivo, la piramide della Mica, però, è stata resa inaccessibile al pubblico e il suo ingresso è stato sbarrato da due pesanti lamiere, senza spiegazioni di sorta.


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Chi ha potuto visitare l'incredibile monumento quando ancora era aperto ai visitatori, tuttavia, riferisce di essere stato abbagliato dal riverbero della mica che rivestiva il soffitto con piastrelle di dieci centimetri per venti. Lo stesso materiale è stato impiegato per realizzare le sezioni di sette centimetri di spessore che si alternano diverse volte agli strati di pietra. I fogli di mica consistono in una pellicola elastica che si sbriciola al tatto, e le lamine sfaldate risultano trasparenti e in grado di riflettere la luce del sole con elevata intensità. Dalla piramide della Mica parte poi una galleria sotterranea che si congiunge alla caverna sotto la piramide del Sole.  Quindi le due piramidi risultano collegate da questo tunnel sotterraneo, di cui chiaramente non se ne conosce la funzione.  Tanto per non cambiare, anche l'accesso del tunnel è stato  sbarrato e nessuno sa dire esattamente cosa ci sia là sotto.

il tunnel 

Ma cos'è la Mica? Perchè è stata usata per rivestire le pareti, quale era la sua funzione?
La Mica è un silicato di alluminio, un composto formato dall'unione di vari elementi quali potassio, alluminio, ferro, magnesio, litio, manganese e titanio. Ogni territorio produce una determinata qualità di Mica, a seconda della quantità di ciascun elemento. Quella rinvenuta nel sito archeologico messicano proviene dal Brasile, pertanto chi ha costruito il tempio si prodigò per ottenere proprio quel tipo di Mica. Ma a quale scopo? Ufficialmente non lo sappiamo, nel senso che neanche i ricercatori lo sanno.
Però sappiamo che la Mica attualmente viene usata come isolante termico ed elettrico nonchè come moderatore nelle reazioni nucleari. 
Risulta quindi particolarmente adatta  ad applicazioni di alto livello tecnologico. Possiede una notevole elasticità, una forte resistenza al calore (fino a 800 gradi) e agli improvvisi sbalzi termici e inoltre è inattaccabile dai solventi organici e dagli acidi.
Oggi la mica viene usata nella fabbricazione degli sportelli dei forni a microonde, o in elettronica per isolare valvole termoioniche a tubi catodici, negli apparecchi radar, nei rivelatori di raggi cosmici.
Il nostro attuale livello tecnologico ci consente di produrre lastre di trenta o quaranta centimetri quadrati di mica attraverso lunghi e sofisticati processi di lavorazione.
Ciò premesso, le piastrelle di mica scoperte a Teotihuacan superano i 200 cm quadrati di estensione.


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LA VERA ETA' DELLA CIVILTA' EGIZIA....SCONVOLGENTE!

Secondo il Canone Regio conservato  al museo di Torino, la casta dominante da cui provenivano i faraoni sarebbe appartenuta un tempo al popolo chiamato Shemsu-hor, ovvero i "compagni di Horus". Costoro secondo la tradizione egizia avrebbero regnato per 13.400 anni prima dell'ascesa al trono di Menes, il re a cui si deve l'unificazione dei regni. I misteriosi discepoli di Horus vennero infine descritti nelle antiche scritture come i diretti discendenti di quelle "divinità" che abitarono l'Egitto durante lo Zep Tepi (il tempo dell'inizio), un periodo precedente all'ultima glaciazione (diluvio universale) e che corrisponde alla cosiddetta età del Leone (circa 12.000 anni or sono), epoca in cui molti ricercatori credano sia stata costruita la Sfinge e le Piramidi di Giza.
Le prove circa l'esistenza di un'antica casta dominante di diverso ceppo razziale, sono sufficienti a ribaltare completamente l'attuale orientamento ortodosso sulle origini della civiltà egizia.

canone regio
Il professor Carleton Coon, di Harvard, nel suo libro "The races of Europe" ci informa che anticamente tutti i più importanti funzionari, cortigiani e sacerdoti che rappresentarono la casta superiore della società egizia possedevano sorprendenti crani nordici, in particolare del tipo comune in Scandinavia, Gran Bretagna, Olanda e Germania settentrionale. Questa affermazione non deve sorprendervi, si tratta di conclusione che trova conforto in innumerevoli testimonianze archeologiche rimaste fino ad oggi nell'ombra.
L'archeologo americano George Reisner, durante gli scavi nella piana di Giza, riportò alla luce una piccola piramide con all'interno la raffigurazione di Etepheres (V dinastia), la sposa bionda dagli occhi azzurri di Didufri. Essa venne descritta come una sacerdotessa della dea Neith, una divinità dai capelli biondi della regione del delta del Nilo. Inoltre anche la regina Hetepheres II è raffigurata con i capelli biondi in un dipinto sul muro della tomba della regina Meresankh III.
Dopo anni di studi e di approfondimenti in merito, Scharff arrivò a concludere che l'Egitto dell'età delle Piramidi fu dominato da un'èlite dai  caratteri somatici tipicamente nordici.
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Ginger


Presso il British Museum di Londra è esposta una mummia del 3.300 a. C. soprannominata Ginger a causa del colore rosso dei capelli, dai tratti tipicamente  nordici. 
La moglie del faraone Zoser è stata raffigurata in un dipinto con i capelli biondi. La mummia della moglie del re Tutankhamon possiede ancora ciocche di capelli castani ramati. Numerose mummie dai capelli rosso-ramati sono state trovate nelle caverne di Aboufaida.
Ed ancora, uno scriba egizio di nome Sakkarah è stato descritto con gli occhi azzurri dai suoi contemporanei. La regina Thi è stata dipinta con una carnagione rosea, occhi azzurri e capelli biondi, come anche la dea Nuit, la madre del faraone Amenhotep IV, la principessa Ranofri, figlia del faraone Tuthmosis III.
Nel 1925 L. H. Dudley Buxton della Oxford University, dopo aver esaminato i resti delle mummie più datate, ben 102 (quelle più antiche e di più alto lignaggio) hanno caratteristiche nordiche, mentre solo 13 sono risultate di colore.


Per concludere, la ricerca accademica, invece di confrontare le proprie teorie con l'evidenza dei fatti, usa adattare i fatti alle proprie pseudo-teorie scientifiche ( in realtà vere e proprie ideologie) occultando così le prove idonee a confutarle definitivamente.


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ECCO LE INCREDIBILI CONVERSAZIONI DELLA MISSIONE APOLLO !!



Le missioni Apollo, una delle quali ha portato a Neil Armstrong e al primo atterraggio iconico di Buzz Aldrin, sono alcune delle più profonde conquiste dell'umanità. I successi delle missioni furono annunciati come una nuova era per l'esplorazione dello spazio e un precursore dell'evoluzione tecnologica della nostra civiltà. Ma ci sono diverse strane voci e trascrizioni discutibili di eventi accaduti durante le missioni, alle quali la NASA e i suoi astronauti hanno risposto in modo dimesso. Questo divenne noto come la cospirazione dell'Apollo 11.

Mentre molti sono ancora scettici riguardo agli sbarchi, ci sono altri strani rapporti che hanno sollevato cospirazioni su fenomeni inspiegabili vissuti dagli astronauti dell'Apollo, inclusi resoconti di una base sul lato oscuro della luna. Queste teorie sono alimentate da trascrizioni che sono state declassificate solo nell'ultimo decennio, o dalla NASA che ha "perso" documenti e registrazioni dello sbarco lunare originale. O testimonianza di persone che vi anno lavorato e che dopo anni di silenzio hanno deciso di divulgare quelle che per loro sono stati segreti troppo pesanti da portare nella tomba!! Ovviamente non ci sarà mai, almeno per il momento, un riconoscimento ufficiale di quanto raccontano astronauti, ufficiali, scienziati Nasa, ma alcune sono così intriganti che non possono essere ignorate.





Secondo la NASA, Armstrong e Aldrin hanno vagato per tre ore sulla luna, conducendo esperimenti e collezionando rocce lunari. Hanno anche piantato la bandiera degli Stati Uniti e un segno per contrassegnare il loro sbarco, sostenendo la loro visita in una missione pacifica per tutta l'umanità.

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Secondo la NASA, il lato oscuro della luna è pieno di crateri significativamente più numerosi e meno della cavalla liscia e scura che vediamo normalmente. Il terreno è caotico rispetto al lato che ci è familiare, visto nelle immagini del Lunar Reconnaissance Orbiter della NASA.
Tuttavia, i resoconti di ex ufficiali dell'intelligence militare hanno affermato che c'è molto di più sul lato oscuro della luna di quanto la NASA non stia lasciando intendere. Karl Wolfe, un tecnico del quartier generale dell'Air Force Tactical Air Command a Langley, in Virginia, ha analizzato i dati del Lunar Reconnaissance Orbiter, affermando che lui e i suoi colleghi hanno visto strutture artificiali sul lato oscuro della luna, tra cui antenne radar e strutture certamente non naturali ma fatte da "esseri intelligenti".

Altri hanno affermato di scoprire tunnel sotterranei in immagini catturate dall'orbiter lunare dell'India Chandrayaan-1. Questi tunnel sul lato oscuro erano probabilmente il prodotto di tubi di flusso lavico che creavano un massiccio sistema di caverne, potenzialmente abitato da esseri viventi.

APOLLO 11 AVVISTAMENTI UFO
Ci sono alcune comunicazioni sconcertanti avvenute tra l'equipaggio della missione Apollo 11 e la base Nasa sulla terra. 
Uno di questi casi si è verificato l'ultimo giorno di avvicinamento alla luna, che Aldrin, Armstrong e Michael Collins hanno pubblicamente raccontato. I due astronauti individuarono ciò che, inizialmente, presumevano essere uno stadio del razzo Saturn V, chiamato S-IVB. Quando hanno chiamato  Houston per chiedere se fosse possibile, Houston ha risposto loro che l'S-IVB era stato staccato molto tempo prima e che si trovava a 6.000 miglia di distanza.
Dalle registrazioni in navicella, sebbene Armstrong abbia detto che era abbastanza lontano da non riuscire a distinguere la forma dell'oggetto, gli altri astronauti hanno discusso se fosse a forma di cilindro o di un libro aperto a forma di L.



Un altro strano rapporto, su base di una trascrizione tra Armstrong e Aldrin, registra il fatto che hanno visto astronavi e strutture extraterrestri una volta usciti dal modulo lunare, Eagle. La trascrizione è la seguente:
Aleksandr Kasantesev afferma che Buzz Aldrin fece un film a colori dell’UFO da dentro la navicella, e continuò a filmare loro, Armstrong e lui stesso anche quando furono fuori. Armstrong confermò che la storia era vera, ma rifiutò di dare ulterioridettagli, poi ammise che la CIA voleva nascondere l’accaduto.

 Occorre inoltre aggiungere che da tempo circola su internet un file audio che riporta la conversazione tra gli astronauti ed il centro di controllo di Houston, captata da diverse stazioni radio terrestri a frequenza ultrarapida, prima che la NASA la sopprimesse nella trasmissione televisiva che illustrò l’arrivo di Apollo XI sulla Luna (nonostante la NASA affermi il contrario, esisteva infatti una leggera differita tra le reali comunicazioni Nasa-Apollo e quelle ritrasmesse al mondo).

Ecco il testo integrale:

Astronauta 1: Ma cos’è quello?

Astronauta 2: Avete una spiegazione?

Houston: Non vi preoccupate, attenetevi al programma!

Astronauta 1: Mio Dio, ma è incredibile, questo è fantastico, non lo potreste mai immaginare!

Houston: Sappiamo di questo, andate dall’altra parte!

Astronauta 1: Ma che diavolo è quello? È incredibile …… Dio … ma cos’è? Allora, me lo dite?

Houston: Cambiate frequenza, usate Tango, Tango!

Astronauta 1: Allora è una forma di vita, quella!

Houston: Cambia frequenza.

Houston: Usa Bravo Tango, Bravo Tango, scegli Jezebel, Jezebel!

Astronauta: ……sì! ….. ma tutto questo è incredibile!

Houston: Passa su Bravo Tango, Bravo Tango!

A questo punto la comunicazione viene interrotta


APOLLO 11 
Ciò che rende particolare i momenti in cui i due astronauti lasciano il modulo lunare per mettere piede sul territorio lunare è che ci sono stati due minuti di puro silenzio video e radio riportati dalle apparecchiature a bordo. 
Parliamo delle videocamere e di registratori  considerate come alcune delle apparecchiature più costose e altamente avanzate, che hanno prodotto registrazioni affidabili durante il resto della missione eccetto per quei due minuti in cui gli astronauti hanno messo piede fuori dalla navicella. 

Dalle notizie che girano nel mondo provenienti da chissà quale ex dipendente NASA o Hacker che sia riuscito a rubare informazioni dalla stessa NASA, pare che  Neil Armstrong abbia rivelato il suo resoconto di ciò che lui e Aldrin hanno visto, ad un professore durante un simposio della NASA. Questa sarebbe la loro conversazione:

Professore : cosa è successo veramente là fuori con Apollo 11?

Armstrong : È stato incredibile ... naturalmente, avevamo sempre saputo che c'era una possibilità ... il fatto è che siamo stati avvisati. Non c'erano mai domande di una stazione spaziale o di una città lunare.

Professore : come intendi "messo in guardia"?

Armstrong : Non posso entrare nei dettagli, se non per dire che le loro navi erano di gran lunga superiori alla nostra sia per dimensioni che per tecnologia - ragazzo, come sono grandi! ... è incredibile ... No, non si tratta di una stazione spaziale.

Professore : Ma la NASA aveva altre missioni dopo l'Apollo 11?

Armstrong : Naturalmente, la NASA aveva già annunciato le altre missioni e non poteva rischiare il panico sulla terra .

Gli astronauti hanno davvero incontrato astronavi aliene o hanno visto una base sul lato oscuro della luna? C'è qualche legittimità in queste trascrizioni? Mentre è difficile dire se queste conversazioni siano realmente avvenute con le fonti anonime e le informazioni classificate, una cosa che spicca è il fatto che la NASA ha "perso" una quantità significativa di filmati televisivi a scansione lenta di alta qualità realizzati come backup per la televisione. Ci si potrebbe chiedere come il programma spaziale tecnologicamente più avanzato del mondo sia riuscito a lanciare un razzo, a mettere uomini sulla luna e, in qualche modo, perdere tanto più semplicemente filmati importantissimi per la storia dell'uomo. Mah?

Ma per arrivare ai giorni nostri, tra i tanti video che ho trovato in internet questo è molto interessante, perchè è un video della NASA con immagini originali e girate  direttamente dallo Space Shuttle mentre era in missione. Lascio a voi i commenti e le conclusioni.


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QUANTE PIRAMIDI CONOSCI??

Archeologi dell'Istituto delle Scienze indonesiano hanno scoperto un'immensa "piramide" nascosta nel cuore di una collina sul monte Padang, nella parte occidentale di Giava. Il tempio, composto da più strati, occupa l'intero volume della collina, un'area di ben 150 mila metri quadrati. Lo strato più antico della costruzione interrata si stima abbia ben 28 mila anni.
Sulla cima del monte Padang, nella parte occidentale di Giava (Indonesia) è stata scoperta un'antichissima e immensa piramide nascosta da terra e vegetazione. Si tratta di un tempio costruito strato dopo strato nell'arco di millenni, del quale fino ad oggi era conosciuta solo la parte superficiale, dove è ospitato un sito archeologico avviato all'inizio del XIX secolo.


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I ricercatori dell'Istituto delle Scienze indonesiano guidati dall'archeologo Danny Hilman Natawidjaja sospettavano da tempo che una  parte della collina non fosse completamente naturale, tuttavia non immaginavano che tutta l'area sotterranea, alta una trentina di metri, fosse un'immensa costruzione artificiale. Credevamo che in passato questa collina fosse una specie  di edificio. Si è scoperto che si estende molto più in basso, consiste di diversi strati ed è in realtà l'intero volume della collina" ha dichiarato all'agenzia di stampa russa Rio Novosti il geologo Andang Bakhtiar, supervisore dell'area archeologica. Gli scienziati hanno svelato l'arcano servendosi di immagini satellitari, rilevazioni radar, tomografie a raggi X e altri metodi di scansione. Grazie ad essi hanno rilevato i gradoni di un tempio che si estende per ben 150 mila metri quadrati. La parte più profonda sarebbe stata costruita ben 28 mila anni fa, mentre gli strati più recenti dovrebbero avere rispettivamente 9 mila anni, 8.300 / 7.500 anni e 3000 / 3.500 anni. Lo strato più superficiale è composto da rocce basaltiche intagliate per formare colonne e passaggi; proprio durante quest'ultima opera di aggiornamento sarebbe stato deciso di interrare e celare con la vegetazione le parti più antiche della struttura. E' interessante sapere che nell'area del sito archeologico gli autoctoni si recano ancora oggi per pregare e deporre corone di fiori; non si esclude vada avanti da migliaia di anni con lo stesso rito.


Certo è che la datazione della costruzione della parte più in profondità risalente a 28.000 anni fa è scioccante!! Se così fosse veramente di dovrebbero stracciare tutti i libri di storia umana. 
Vorrei ricordare ai lettori che a questo punto potrebbe essere citato il famoso papiro di Torino (vedi post precedenti) nel quale sono riportati tutti i Faraoni che hanno regnato sull'Egitto, indicando oltre al nome del Faraone anche gli anni di regno; anche qui calcolando gli anni di regno dei faraoni ne deriva una datazione incredibile, che porta il primo Faraone a regnare sull'Egitto ben 36.000 anni fa.

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LA BIBBIA CONFERMA COME E' AVVENUTA LA CREAZIONE





Secondo quanto concluso da diversi ricercatori tra i quali M. Biglino, i testi biblici confermano i racconti sulla creazione dell'uomo che Sitchin attribuisce ai Sumeri e ne rappresentano una sintesi mirabile.

Sinteticamente il ricercatore italiano, dopo anni di traduzioni letterarie delle scritture bibliche ha concluso:


1 - La parte più antica della Bibbia è in sostanza un libro di storia che narra le origini dell'umanità e la successiva vicenda di un popolo che ha stabilito un rapporto/alleanza con uno degli Elohim;

2 - L'uomo è frutto di un'ibridazione genetica;

3 - L'ibridazione genetica è stata effettuata da individui fisicamente simili a noi ma dotati di conoscenze e di tecnologie incomparabilmente superiori, questi individui erano conosciuti con vari nomi ed erano raggruppati in gerarchi, a seconda dei ruoli ricoperti sono definiti Elohim, Nephilim, Anaqim ect. nella Bibbia; Anunnaki, Igigi, Refaim dai Sumeri; Viracochas dalla culture mesoamericane.

In origine erano oggetto di rispetto e sottomissione esclusivamente a causa del loro grande potere.

Erano sicuramente più longevi dei terrestri ma certo non immortali;

Ci hanno fatti allo scopo di produrre una razza di lavoratori/servitori di cui avvalersi;




Non si occupavano di temi quali la religione nel senso moderno del termine, la spiritualità, l'aldilà...ma avevano come obiettivo fondamentale la definizione di strutture di potere distribuite nei vari territori sui quali poi si sono sviluppate le diverse civiltà;


Si sono preoccupati di fare evolvere culturalmente questa nuova razza ibrida (Homo sapiens) attraverso la diffusione controllata di conoscenze di carattere civile, giuridico, agronomico, astronomico, matematico ect.

4 - Gli angeli di cui parla la religione tradizionale erano in realtà dei normali messaggeri in carne e ossa che avevano il compito di fare da intermediari e di sorvegliare la nuove specie;



5 - L'Antico Testamento rappresenta spesso la sintesi di racconti sumeri che si presentano molto più precisi e circostanziati.

6 - L'Antico Testamento è stato scritto da un popolo che era con ogni probabilità di discendenza sumera, come tenteremo di documentare più avanti.






Queste conclusioni derivano dalla semplice traduzione "letterale" di quanto scritto nelle scritture, quindi senza alcuna interpretazione personale, religiosa, politica ect.

Pensateci un attimo!! Sembra la trama di un film di fantascienza, ma scritto e pensato più di 4000 anni fa.

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COSA SARA' QUELL'OMBRA ENORME?

COS'E' QUELL'OMBRA ENORME ?
qui sopra potete vedere un'ombra tonda che sembra avere una estensione che finisce sulla superficie del sole
Come si  possono spiegare queste immagini, riprese dal satellite  SOLAR DINAMICS O. l'11/3/12, guardate con attenzione nella parte centrale ed inferiore della foto: sembra che nella corona solare ci sia un disco che abbia una estensione conficcata sulla superfice solare.
Il che già di per sè é scioccante ma il tutto diventa incredibile quando dopo un paio di ore di osservazione in cui non accadeva nulla, improvvisamente questo oggetto tondo, si allontana dal sole trascinando dietro di se l'estensione e  rilasciando una scia luminosa di plasma. Incredibile.


dopo un paio di ore di osservazione, l'ombra si muove molto velocemente, staccandosi dal sole


il distacco è talmente veloce che lascia una scia di plasma solare nello spazio.
 Troverete su internet il video che documenta per intero queste immagini, assolutamente incredibile e che addirittura ha lasciato la stessa NASA e tutto il circondario senza alcuna spiegazione, soprattutto plausibile. Ovviamente tutti i media hanno snobbato questo video, facendolo passare per una fake news (adesso questa è una buona scusa per fare passare in secondo piano tutto quello che è scomodo).

Ecco il video originale registrato dal satellite con le relative spiegazioni ufficiali che sono riusciti a "trovare"!!!





Un altro enorme oggetto luminoso visto decollare dalla superficie del sole.

Durante la visualizzazione delle immagini catturate dalla NASA, un misterioso oggetto è stato scoperto dal famoso ufologo di Taiwan Scott Waring. Apparentemente aveva le dimensioni della Terra nonostante sembrasse emergere dalla superficie del Sole, sviluppando una velocità incredibile .
Dalla luminosità dell'oggetto, si può dedurre che la sua composizione non è la stessa di quella del nostro Sole. Questo misterioso oggetto è relativamente grande, visto che a confronto, le dimensioni della Terra sono circa 109 volte più piccole del Sole. Anche un fotografo e astrofilo italiano avrebbe immortalato accidentalmente questo oggetto volante non identificato nell'attimo in cui decollava dalla superficie solare . Egli è stato in grado di rilevare l'oggetto luminoso mentre visionava i fotogrammi sul monitor del PC. A suo dire, la velocità osservata da quel corpo luminoso avrebbe potuto essere prossima alla velocità della luce. Il ricercatore Scott Waring fa notare che solo gli antichi alieni avrebbero potuto costruire un'astronave di tali dimensioni capace di viaggiare all'interno della nostra stella senza bruciare e resistere a quelle enormi temperature.



UN AVVISTAMENTO ED INSEGUIMENTO IMMAGINI ORIGINALI FORNITE DAL DIPARTIMENTO DELLA DIFESA DEGLI STATI UNITI




Il video, parte del materiale rilasciato dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, è una delle segnalazioni indagate dal programma di indagine sull’esistenza degli Ufo del Pentagono, l’Advanced Aviation Threat Identification Program. Che sarebbe stato interrotto nel 2012 e che, invece, alcuni funzionari sostengono essere ancora attivo (leggi l’articolo). Nel video, pubblicato dal New York Times su licenza del Dipartimento della Difesa, un oggetto volante viene ripreso e inseguito da due caccia Super Hornet F/a-18 della marina. “Un’aura incandescente che viaggia ad alta velocità e ruotando mentre si muove”, scrive il NYT


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MATERIALI CHE NON TROVANO SPIEGAZIONE SCIENTIFICA



Le apparizioni della Vergine (Madre di Gesù per i cattolici), in Messico, al nativo azteco convertito al cristianesimo Juan Diego, risalgono tra il 9 e il 12 dicembre del 1531.
Nel santuario costruito successivamente è conservato il mantello di Juan Diego, sul quale è raffigurata l’immagine di Maria, ritratta come una giovane indiana: per la sua pelle scura ella è chiamata dai fedeli Virgen morenita (“Vergine meticcia”). Un’immagine sacra che è stata e lo è ancora oggetto di particolare studio in stile Sindone: si pensa infatti che possa effettivamente trattarsi dell’immagine reale, non dipinta ma “impressa” della Madonna.

L’immagine sulla tela è di origine divina, non proviene da mani umane, ed è stata dipinta da Colui che ha dipinto l’alba», spiega il missionario, narrando un episodio reale di Juan Diego quando il vescovo di Città del Messico lo interrogò più volte sui racconti delle apparizioni che il ragazzo azteco andava raccontando. «La Madonna disse a San Juan Diego di salire sulla collina, cogliere alcune rose e portarle al vescovo. Era dicembre. Juan Diego non ebbe esitazioni. Le rose erano lì, anche se non era stagione. Le raccolse nella sua tilma e le portò al vescovo come segno del fatto che la Vergine voleva che lì venisse costruito un tempio. […] Visto che non era il periodo della fioritura, il presule comprese che il segno era vero, ma con suo stupore sulla tilma apparve impressa l’immagine della Vergine» 





Il suo straordinario stato di conservazione “esula da ogni sorta di spiegazione scientifica”. 

Adolfo Orozco, ricercatore presso l’Istituto di Geofisica dell’Università Nazionale Autonoma del Messico, ha spiegato che lo straordinario stato di conservazione del manto della Vergine di Guadalupe “esula da ogni sorta di spiegazione scientifica”. 

Orozco, che è anche un esperto del mantello della Vergine, è stato uno degli oratori del primo Congresso Mariano Internazionale sulla Madonna di Guadalupe, tenutosi a Phoenix nell’agosto 2009. 

L’esperto ha detto che “nessuno dei tessuti simili a quello del mantello, collocati in ambienti umidi e salini (come quelli attorno alla Basilica), è durato più di dieci anni”. 

Nel 1789 fu dipinta una copia dell’immagine di Guadalupe. 
“Quella immagine fu fatta con le migliori tecniche del tempo, era bellissima ed è stata realizzata con un tessuto molto simile a quello del mantello originale. È stata inoltre protetta con un vetro, sin da quando fu esposta”, ha aggiunto. 

Tuttavia, “otto anni dopo, quella copia dovette essere messa via, perché i colori si stavano sbiadendo e le fibre si stavano sfaldando”. 

“Invece”, ha sottolineato Orozco, “il mantello originale è esposto da 116 anni, ricevendo i raggi infrarossi e ultravioletti delle decine di migliaia di candele che vi sono state poste vicino” e non mostra alcun segno di invecchiamento. 
Una delle caratteristiche più interessanti del mantello, ha aggiunto, “è che la parte dietro il tessuto è ruvida, e poco liscia; mentre la parte davanti (in cui è impressa l’immagine di Guadalupe) è ‘liscia come la seta’, come segnalato da pittori e scienziati nel 1666; lo ha anche confermato nel 1751, quasi cento anni più tardi, il pittore messicano Miguel Cabrera”. 
Il mantello di San Juan Diego è costituito da fibre di agave (stessa famiglia botanica che produce sisal e manioca, vedere la foto in basso). 
Il dott. Orozco ha raccontato altri due fatti, senza alcuna spiegazione scientifica, relativi alla conservazione dell’immagine. 

Il primo si è verificato nel 1785, quando un lavoratore ha accidentalmente rovesciato sul lato destro del tessuto un liquido formato per il 50% da acido nitrico. 
È impossibile comprendere naturalmente il fatto che l’acido non abbia distrutto la tela; e, inoltre, non ha neanche danneggiato le parti colorate dell’immagine”, ha precisato. 
Il secondo riguarda l’esplosione di una bomba, nel 1921, nei pressi del mantello. La bomba è esplosa a 150 metri dall’immagine, e ha distrutto tutti i vetri nel suo raggio. 
Tuttavia, ha spiegato l’esperto, “né il manto né il vetro di protezione sono stati minimamente danneggiati”. L’unico impatto è stato registrato su un Cristo in ferro, che si è piegato. 
“Non c’è una spiegazione al fatto che le onde d’urto che hanno infranto i vetri, in un raggio di 150 metri, non hanno distrutto il vetro che proteggeva il manto”. 






Le dimensioni del mantello sono 104 x 170 centimetri, ed è formato da due parti unite in mezzo da una cucitura verticale realizzata con filo di agave. Il pittore Miguel Cabrera, nel suo libro La maravilla Americana, dice che l’immagine è presente anche sul retro della tilma. È impossibile che mani umane l’abbiano dipinta sul telo senza prepararlo in precedenza», spiega ancora Campos. Non solo però, anche alcuni scienziati della Nasa (Smith e Callaghan) che hanno analizzato il tessuto hanno sempre sostenuto che «nell’immagine della Madonna di Guadalupe non ci sia traccia di pennello. Chimici di fama hanno poi analizzato i pigmenti, e non sono di origine animale, vegetale, minerale o sintetica, ovvero non si sa da dove provengano». Ultimo elemento, gli occhi della Vergine: secondo quanto affermato dal dottor Enrique Graue, oculista di fama internazionale e direttore di un ospedale specializzato in Oftalmologia in Messico, gli occhi della Madonna hanno una profondità «come se stessi guardando un occhio vivo per davvero».







Come spiega ancora la rivista cattolica, negli occhi della Vergine di Guadalupe «appare l’effetto Purkinje-Sansom: si triplica l’immagine nella cornea e sulle due facce del cristallino. Questo effetto è stato studiato dal dottor Purkinje di Breslavia e dal dottor Sansom di Parigi, e in oftalmologia è noto come fenomeno Purkinje-Sansom. Questo fenomeno, esclusivo dell’occhio vivo, è stato osservato anche nell’occhio della Madonna di Guadalupe dal dottor Rafael Torija con l’aiuto di un oftalmoscopio». Se l’intento di convertire il giudizio ateo e scettico sull’origine di questo manto e delle apparizioni è andato a segno, nessuno lo può sapere: di certo la scienza ha dovuto in più occasioni fare passi indietro su questo particolare fenomeno, contestando vari punti ma non riuscendo mai a fornire una spiegazione alternativa a quella annunciata da San Juan Diego. Addirittura, conclude Campos nella sua trattazione, «Studi recenti con il microscopio hanno rivelato che negli occhi della Vergine si vedono riflesse le sagome di varie persone, come quando guardiamo negli occhi di chi abbiamo davanti e ci vediamo riflessi. Negli occhi della Vergine c’è anche San Juan Diego. Scientificamente non ci si spiega come in un occhio di sette millimetri appaiano dodici figure umane».


Ammettendo che queste visioni siano reali, come dimostrerebbero i vari segni lasciati in seguito alla loro comparsa, siamo sicuri che siano la prova dell'esistenza di Dio, in quanto divinità cristiana, o potrebbe voler testimoniare l'esistenza di divinità o esseri superiori non appartenenti ad alcuna delle nostre credenze religiose, insomma esseri extraterrestri, che magari in passato noi abbiamo accumunato alla religione? 

UN MANOSCRITTO INDECIFRABILE



IL MANOSCRITTO INDECIFRABILE



Wilfrid Voynich un ricco antiquario americano in viaggio a Frascati, vicino Roma, nel 1912 si reca a Villa Mondragone, un antico convento di Gesuiti. Nella visita del convento gli passa tra le mani un piccolo libro di 22 centimetri per 16, custodito nella biblioteca del posto.
Il libro è composto di 102 fogli in tutto, 204 facciate illustrate e scritte in un linguaggio sconosciuto. Cosa strana al libro mancano però 24 pagine probabilmente strappate o trafugate nel passato. Ma di cosa tratta il manoscritto?

NUOVE SCOPERTE SULLA SFINGE....VIDEO INCLUSO

foto da Civiltà antiche e antichi misteri


......facciamo il punto sull'età della Sfinge dopo aver già letto il precedente post, negli anni ulteriori prove confermano la sua reale e vetusta età!! 


Punto 1 - Stranamente Erodoto (Erodoto viaggiò e visitò gran parte del Mediterraneo orientale, in particolar modo l'Egitto dove, affascinato da quella civiltà, rimase per quattro mesi. I viaggi gli avrebbero fornito materiali utili destinati alla stesura della sua opera "le Storie"), non ne parla e quindi si deve supporre che fosse coperta dalla sabbia quando egli visitò l'Egitto nel 450 a. C. circa, oppure lo sperone di roccia assomigliava così poco a un volto che Erodoto nemmeno lo notò.
Secondo Cicerone, Erodoto fu il padre della storia, nella sua immensa opera raccolta sotto il titolo di Storie, fu il primo a descrivere la civiltà Egizia, e tutto quello che vide con i propri occhi nei suoi numerosi viaggi.

Punto 2 - Quando la sabbia che seppelliva la Sfinge fino al collo fu rimossa nel 1817, si scoprì un piccolo tempio tra le zampe. Esso conteneva la statua di un leone e tre stele; la data della stele che si trovava sul petto della Sfinge apparteneva all'epoca del re Tutmosi IV che salì al trono nel 1425 a. C. La stele principale raccontava che, durante una battuta di caccia, il re Tutmosi IV si era addormentato vicino alla Sfinge che era la dimora del dio Kheper, una forma di Ra, dio sole e creatore dell'universo che gli parlò in sogno chiedendogli di togliere la sabbia che lo ricopriva. Tutmosi fece ciò che gli era stato chiesto e inoltre fece restaurare il corpo della Sfinge.

Punto 3 - Sembra tra l'altro che le stesse operazioni fossero già state compiute in passato. Sulla stessa stele figurava il nome del faraone Chefren, ma molte frasi sono illeggibili e quindi non ne è chiaro il significato.
Da qui la convinzione degli egittologi classici, come il Dr. Zahi Hawass, responsabile del Museo del Cairo, che la Sfinge fosse stata eretta da Chefren e che la testa scolpita è un ritratto del faraone. Niente di più errato.

Punto 4 - Sir Gaston Maspero, (nel novembre del 1880 Maspero si recò in Egitto a capo di una spedizione archeologica divenendo direttore generale degli scavi e delle antichità in Egitto. Conscio della sua notorietà più come linguista che come archeologo, Maspero decise di partire dalle scoperte fatte da Mariette negli scavi di Saqqara, espandendo la ricerca dal primo Antico Regno in poi, mostrando particolare attenzione alle tombe che contenessero iscrizioni geroglifiche abbastanza lunghe e complete per aiutarlo a scoprire lo sviluppo della lingua egizia, trovando più di 4000 linee di geroglifici che furono catalogati e fotografati), supponeva che anche Chefren avesse fatto rimuovere la sabbia e probabilmente avesse anche fatto restaurare la Sfinge ( i restauri della parte posteriore risalgono all'Antico Regno, durato circa 450 anni, dal 2575 al 2130 a. C.)

A questo punto é logico farsi una domanda: se la Sfinge è stata eretta da Chefren nel 2500 a. C. circa, perchè avrebbe avuto bisogno di essere ristrutturata dopo appena 350 anni? 

Quindi secondo Maspero, Chefren si era limitato a restaurare la Sfinge dopo averla riportata alla luce. Ciò dimostrava che la Sfinge era già coperta di sabbia ai tempi di Cheope e dei suoi predecessori. Infatti nel secolo scorso gli egittologi già pensavano che fosse più antica delle piramidi, per poi cambiare idea nel secolo successivo.


Come già dimostrato da diversi scienziati e geologi, quando la Sfinge fu eretta il Sahara era una terra verdeggiante e battuta da diversi temporali, questo spiegherebbe l'erosione della Sfinge da parte dell'acqua. Non si sa esattamente fino a quando fu una terra verdeggiante, ma verosimilmente fino al 3500 a. C. - Tempo in cui la Sfinge già esisteva da tanto di quel tempo da essere erosa dall'acqua caduta durante i temporali stagionali.
Incredibilmente proprio in questi giorni, più precisamente il 2 luglio scorso un famoso documentario della Mediaset, dal titolo "Freedom oltre il confine" hanno fatto vedere un soffitto in una tomba, che per molti anni era rimasto nascosto perchè ricoperto da "intonaco", quindi nascosto volutamente. Il motivo? Perchè sotto vi è un cielo che reca la posizione di stelle e pianeti un po diversa da quella che comunemente si crede, o meglio una datazione (della civiltà egizia)  che non corrisponde a quella che il 90% degli studiosi afferma da secoli. La datazione che è incisa sul soffitto corrisponde al 10.650 a.C. (non ho scritto male........GUARDATE IL VIDEO)
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CHI HA CREATO L'UOMO E PERCHE'?



CHI HA CREATO L'UOMO E PERCHE'?... LA NATURA? DIO? ESSERI SCESI DAL CIELO?

Torniamo a parlare ancora una volta delle antichissime tavolette Sumere che  rivelerebbero l’esistenza nel nostro sistema solare di un misterioso pianeta il cui popolo – gli Anunnaki – avrebbe creato l’essere umano ed edificato le prime civiltà sulla Terra.





Nella storia dell’archeologia le presunte origini della civiltà hanno subito diversi spostamenti. Dapprima si credeva che furono i Greci a dare i natali alla nostra cultura, poi, con i rinvenimenti di età neolitica, il ruolo d’iniziatrice passò alla magnificenza egiziana. Ma tra gli studiosi aleggiava un dubbio: gli imperi di Babilonia e di Assiria, di cui si narra nell’Antico Testamento, erano precedenti all’epoca egizia? Ricordiamo che in passato Babilonia e Assiria che erano citate nell'Antico Testamento erano considerate città fantasiose, fino a quando non sono state riscoperte le loro rovine e le prove attestanti la loro esistenza. Quindi sempre più, oggi bisogna rivalutare le antiche scritture e cominciare a rileggerle con occhi attenti e mente "aperta" e non inquinata da tutto ciò che ci hanno raccontato fino ad adesso, facendo solo una domanda : E se fosse tutto vero?



Successive scoperte indussero gli esperti a portare l’inizio della civiltà più indietro nel tempo, fino alla fondazione dell’impero Sumero: il 3.000 a.C.
Ulteriori scavi riportarono alla luce migliaia di tavolette che riferiscono la storia degli “Dei” di Sumer.
Gli Anunnaki (letteralmente: “Coloro che dal Cielo sono venuti sulla Terra”) sarebbero giunti sul nostro pianeta circa 450.000 anni fa in cerca di risorse minerarie ed in particolare di oro perché questo metallo, necessario per risolvere problemi concernenti l’atmosfera di Nibiru (il pianeta “dell’attraversamento”) scarseggiava.

Questa è la tesi sostenuta da diversi ricercatori, scrittori, appassionati della materia, che ovviamente vengono derisi dalla maggioranza, guarda caso quello che è accaduto a Galileo Galilei ed altri, che tentavano di capovolgere quanto i poteri ufficiali delle loro epoche, imponevano come cultura. Ma leggiamo cosa racconta la storia incisa sulle famose tavolette sumeriche e non solo qui.

A Eridu, nel sud della Mesopotamia, gli Dei attrezzarono il primo avamposto sul pianeta Terra; l’entità denominata “Enki” era il comandante di questa spedizione.

Dopo 28.000 anni giunse il fratello, Enlil e furono fondate altre città. Il comando della spedizione passò a quest’ultimo, dopo che Enki si trasferì in Africa nei pressi dell’attuale Zimbawe, per estrarre oro dai vasti giacimenti presenti nel sottosuolo.

L’Homo Sapiens e la camera delle creazioni
Dopo un lunghissimo tempo gli Anunnaki, stanchi di continuare il pesante e gravoso incarico, decisero di elaborare una soluzione alternativa e grazie alle loro avanzate conoscenze scientifiche, 300.000 anni fa effettuarono un esperimento.

Al fine di creare una razza di lavoratori, decisero di manipolare geneticamente, innestandovi il proprio DNA, una specie di ominidi allora presenti in quell’area.


Tale progetto fu realizzato in collaborazione con la sposa di Enki: Ninhursag (chiamata significativamente la “Dea Madre” o la “Sapiente Mami” o anche “Signora che dà la vita”) che ritirandosi nella camera delle creazioni dopo vari tentativi mostrò tra le sue mani la nuova creatura; era stato generato l’Homo Sapiens.
Al principio questo “novello schiavo” venne utilizzato nella ” terra delle miniere” (in Africa), ma ben presto si richiese la sua presenza anche a Sumer.

L’uomo, creato in serie dagli Anunnaki, come tutti gli ibridi, non era in grado di procreare fino a quando, ad un certo punto della storia, Enki decise di dargli questa opportunità senza l’approvazione dei suoi superiori, suscitando notevole scalpore.


In questo sigillo viene rappresentata l’epica della creazione dell’uomo secondo la mitologia sumera.
Trascorsero gli anni e avvenne, come recita la Bibbia: “Che i figli degli Dei videro le figlie dei terrestri e presero per mogli quelle che piacquero loro più di tutte”.
Enlil non apprezzò tale iniziativa e decise di sfruttare un evento di sua conoscenza per eliminare l’umanità, il Diluvio.

Il Diluvio e la rinascita della civiltà

Gli Anunnaki sapevano che, entro un breve periodo, sulla Terra si sarebbe verificata un’immane ed inevitabile catastrofe (avvenuta all’incirca 13.000 anni fa).


Tale cataclisma sarebbe stato provocato dalla notevole forza gravitazionale esercitata dalla vicinanza di Nibiru alla Terra.

Senza avvertire l’uomo, gli Dei partirono sulle loro navicelle e tornarono solo quando la furia degli elementi si placò. Ricordo che Enlil il supremo, era in collera con l'uomo e con i suoi sottoposti perchè si erano uniti fra loro, dando origine a creature con sangue incrociato.

Ma Enki, da sempre simpatizzante dell’umanità, contravvenne alla decisione progettando di salvarla attraverso una “famiglia prescelta” ed informando del pericolo un uomo, ricordato anche in un altro scritto antico, la Bibbia, con il nome di Noé.

Ricordiamoci che questo racconto è tratto dalle oltre 5000 tavolette di argilla trovate in Sumer e incredibilmente trova riscontro in tutti i grandi scritti antichi a partire dalla Bibbia, Antico Testamento, Illiade ed Eneide, così come ci fa notare, fra gli altri, anche lo scrittore Mauro Biglino.

La divinità (Enki) decise di fornire le informazioni necessarie alla costruzione di “un’arca” dove venissero preservate le specie terrestri dall’imminente disastro.

In seguito, quando le navicelle si posarono sul monte Ararat, grande fu la sorpresa di Enlil nel constatare che alcuni uomini erano sopravvissuti all’immane evento.

A quel punto, per intercessione di Enki, l’umanità fu finalmente accettata in pieno e gli Dei aprirono la Terra all’uomo. Poiché il diluvio aveva spazzato via le città, fu deciso di dare la possibilità ai terrestri di ricostruire una civiltà stabilendosi in tre zone: nella Valle del Nilo, nella bassa Mesopotamia e nella Valle dell’Indo. Una quarta area, definita sacra (termine che originariamente significava “dedicata, riservata”) e alla quale l’uomo non poteva avvicinarsi senza autorizzazione, fu lasciata agli dei.

Questa regione si chiamava Tilmun (”il luogo dei missili”) e, come la traduzione letterale indica chiaramente, costituiva la nuova base spaziale, dopo che la precedente era stata cancellata dal diluvio.

Numerose leggende narrano gli sforzi incessanti di alcuni valorosi per giungervi e trovare “l’albero della vita”, capace di renderli immortali. Simili testimonianze costituiscono la nutrita documentazione tramandataci dai Sumeri.
Se tutto questo fosse vero, quali implicazioni potrebbe avere sulle nostre vite, secondo voi?
Dal mio punto vista potrebbe portare ad un ampio cambiamento nelle coscienze di tutta l'umanità, all'accettazione che siamo tutti uguali, senza differenza di religione e credenze varie che sono alla base delle guerre combattute da sempre su tutta la terra.
Che fine farebbe Dio? Maometto? o Allah? Scomparirebbero tutte le religioni per unirsi nel credere ad un unico creatore o meglio ad una civiltà extraterrestre che ha portato la vita sul nostro pianeta, quindi la consapevolezza di far parte di un progetto sicuramente più ampio di quanto fino ora abbiamo mai immaginato.

ECCO LE PROVE GENETICHE PRIMA DELLA CREAZIONE DEFINITIVA


Creature metà uomo/animale riempiono centinaia di racconti e testi antichi.
A favore o contro l'umanità, vivevano sulla terra...siamo sicuri che fossero solo esseri di pura invenzione??
Certo i nostri avi dovevano avere una fantasia veramente sviluppata!!.





Abbiamo già affrontato in diverse occasioni i racconti di creature non umane, o ibride, metà uomo e metà animale, in diverse opere del passato. Tali opere sono state considerate da sempre come racconti di pura fantasia, ma oggi, qualcuno comincia a ricredersi perché nuove testimonianze, seppur non orali, ma geroglifici, geoglifi, statue ect.. vengono trovate in varie parti del mondo che non hanno spiegazione logica se non l'esistenza di tali creature.
Guardate questa immagine ripresa dal sarcofago di Nes-Shu-Tefnut rinvenuta negli scavi egiziani di Nag' el-Hasaya dal prof. John Garstang nel 1905. In particolare sono mostrate figure antropomorfe di uomini pesce, il Silurus Glanis era molto venerato in quel tempo...
Come si arriva ad inventare una creatura antropomorfa, se non si è mai vista una  creatura del genere?
Perché inventarla?
Questi esseri, saranno realmente esistiti?
E se si... erano terrestri ?
Una razza umanoide estinta, oppure aliena?

Quello che stupisce è che in entrambe le civiltà, Sumera ed Azteca abbiamo inventato due divinità molto simili, soprattutto per un particolare che oggi è stato scoperto anche su pilastri calcarei, che rappresenterebbero assemblee di uomini, che sono incisi in altorilievo con raffigurazioni di animali: volpi, serpenti, cinghiali, gazzelle, avvoltoi, gru, scorpioni,  a Gobekli Tepe (Turchia), guardate bene le immagini:  "la valigetta".
Ora mi dovete spiegare come popolazioni quasi indigene possono inventare una valigetta??? (vedi foto sotto di Gobekli Tepe)







Non solo in Egitto sono stati trovati Uomini Pesce ma anche divinità Sumere erano rappresentate come creature pesce, e persino dall'altra parte del mondo  Aztechi, Maya raffiguravano divinità simili.
Come si spiega tutto questo?
Possibile che civiltà anche lontane, spazio e tempo parlando, possano aver inventato le stesse creature?



Il mito di Oannes (uomini pesce) facente parte delle più antiche civiltà del nostro pianeta risulta essere allo stesso tempo al centro di uno dei più interessanti misteri della storia passata, come già detto. I testi antichi, quanto quelli moderni, ci danno scarse informazioni riguardo a questa figura leggendaria, dati che sono stati però in grado di fornirci interessanti spunti di riflessione. Il primo popolo conosciuto ove questo mito si manifestò sono i Babilonesi, cultura antichissima che tra le prime concorse allo sviluppo della civiltà. Oannes assunse per questo popolo un valore fondamentale, e a lui venne attribuito il primo incivilimento dell'Assiria e della Babilonia. La tradizione "favoleggia" dell'uscita di questo essere divino da un "uovo primitivo" (o da una struttura di forma ovoidale) che lo aveva condotto fin sulla Terra così da potersi mostrare agli uomini nella sua forma antropomorfa.



Nel 1979 un ingegnere edile belga, Robert Bauval, si stava recando in Egitto e all'aeroporto di Heathrow a Londra comprò un libro intitolato "The Sirius mistery" di Robert Temple.

In questo testo Temple basava le sue affermazioni su un vero e proprio mistero scientifico: la tribù africana dei Dogon (Mali) sapeva da tempo che Sirio era in realtà una doppia stella con un compagno invisibile di cui gli astronomi sospettavano l'esistenza fin dal 1830 circa, quando Friedrich Wilhelm Bessel notò le perturbazioni nell'orbita di Sirio e pensò che doveva esserci una stella incredibilmente densa ma invisibile (quella che oggi chiameremmo stella nana bianca) in cui gli atomi collassati internamente e un frammento della quale, per quanto piccolo, poteva pesare tonnellate. I Dogon dicevano di aver sentito parlare di Sirio B, che chiamavano stella Digitaria, da creature pisciformi, i Nommo, che arrivarono da Sirio migliaia di anni fa.


Soltanto nel 1928, quando Sir Arthur Eddington postulò l'esistenza delle stelle nane bianche, Sirio B cessò di essere nota soltanto a pochi astronomi. Sembrava impossibile che i Dogon possedevano maschere per il culto di Sirio ch vengono conservate in caverne, alcune delle quali hanno centinaia di anni. Così Temple scoprì, recandosi a Parigi per studiare con l'antropologa Germaine Dieterlen, che con Marcel Griaule aveva passato anni tra i Dogon, che questo popolo sembrava conoscere, in modo sorprendentemente dettagliato, il sistema solare. Sapevano che i pianeti ruotano intorno al sole, che la luna è arida e morta, che intorno a Saturno ci sono degli anelli e intorno a Giove delle lune.

Dieterlen notò che anche i Babilonesi credevano che la loro civiltà fosse stata fondata da dèi simili a pesci.

I sostenitori della teoria degli astronauti dell'antichità avrebbero dedotto che si trattava di una prova, fra le tante, del fatto che anche alla base dell'antica civiltà egizia, ci sono delle divinità extraterrestri o spaziali, ma lo scrittore Temple fu molto più prudente, si limitò a sottolineare che era un mistero che una primitiva tribù africana conoscesse così bene l'astronomia.



Vogliamo dimenticare le "Sirene" così come narrano le vicende di Ulisse, nell'Odissea?!
Creature femminili, metà donna metà pesce che attiravano con il bel canto i marinai in acqua che morivano per annegamento.




L'incredibile in questo caso è che il mito delle Sirene è arrivato anche ai giorni nostri. Basti pensare ai vari avvistamenti segnalati da centinaia di anni, corredati ultimamente anche da foto e racconti dei pescatori moderni (vedi i post già pubblicati).

E se per ipotesi!! tutti queste creature, pensati ai Dei greci, Sumeri, Aztechi, Maya, Omerici ect..fossero veri? cosa significherebbe?

OGGETTI CHE NON POTREBBERO ESISTERE


Altre prove inconfutabili sull'esistenza di civiltà progredite ancora prima della comparsa sulla terra dell'Homo sapiens, che la scienza ha pensato bene di far finta che non esistano.
Sul numero del 2 aprile del Daily News di Omaha, nel Nebrask, si legge: "Pietra scolpita sepolta in una miniera.