CHI HA CREATO L'UOMO E PERCHE'?



CHI HA CREATO L'UOMO E PERCHE'?... LA NATURA? DIO? ESSERI SCESI DAL CIELO?

Torniamo a parlare ancora una volta delle antichissime tavolette Sumere che  rivelerebbero l’esistenza nel nostro sistema solare di un misterioso pianeta il cui popolo – gli Anunnaki – avrebbe creato l’essere umano ed edificato le prime civiltà sulla Terra.





Nella storia dell’archeologia le presunte origini della civiltà hanno subito diversi spostamenti. Dapprima si credeva che furono i Greci a dare i natali alla nostra cultura, poi, con i rinvenimenti di età neolitica, il ruolo d’iniziatrice passò alla magnificenza egiziana. Ma tra gli studiosi aleggiava un dubbio: gli imperi di Babilonia e di Assiria, di cui si narra nell’Antico Testamento, erano precedenti all’epoca egizia? Ricordiamo che in passato Babilonia e Assiria che erano citate nell'Antico Testamento erano considerate città fantasiose, fino a quando non sono state riscoperte le loro rovine e le prove attestanti la loro esistenza. Quindi sempre più, oggi bisogna rivalutare le antiche scritture e cominciare a rileggerle con occhi attenti e mente "aperta" e non inquinata da tutto ciò che ci hanno raccontato fino ad adesso, facendo solo una domanda : E se fosse tutto vero?



Successive scoperte indussero gli esperti a portare l’inizio della civiltà più indietro nel tempo, fino alla fondazione dell’impero Sumero: il 3.000 a.C.
Ulteriori scavi riportarono alla luce migliaia di tavolette che riferiscono la storia degli “Dei” di Sumer.
Gli Anunnaki (letteralmente: “Coloro che dal Cielo sono venuti sulla Terra”) sarebbero giunti sul nostro pianeta circa 450.000 anni fa in cerca di risorse minerarie ed in particolare di oro perché questo metallo, necessario per risolvere problemi concernenti l’atmosfera di Nibiru (il pianeta “dell’attraversamento”) scarseggiava.

Questa è la tesi sostenuta da diversi ricercatori, scrittori, appassionati della materia, che ovviamente vengono derisi dalla maggioranza, guarda caso quello che è accaduto a Galileo Galilei ed altri, che tentavano di capovolgere quanto i poteri ufficiali delle loro epoche, imponevano come cultura. Ma leggiamo cosa racconta la storia incisa sulle famose tavolette sumeriche e non solo qui.

A Eridu, nel sud della Mesopotamia, gli Dei attrezzarono il primo avamposto sul pianeta Terra; l’entità denominata “Enki” era il comandante di questa spedizione.

Dopo 28.000 anni giunse il fratello, Enlil e furono fondate altre città. Il comando della spedizione passò a quest’ultimo, dopo che Enki si trasferì in Africa nei pressi dell’attuale Zimbawe, per estrarre oro dai vasti giacimenti presenti nel sottosuolo.

L’Homo Sapiens e la camera delle creazioni
Dopo un lunghissimo tempo gli Anunnaki, stanchi di continuare il pesante e gravoso incarico, decisero di elaborare una soluzione alternativa e grazie alle loro avanzate conoscenze scientifiche, 300.000 anni fa effettuarono un esperimento.

Al fine di creare una razza di lavoratori, decisero di manipolare geneticamente, innestandovi il proprio DNA, una specie di ominidi allora presenti in quell’area.


Tale progetto fu realizzato in collaborazione con la sposa di Enki: Ninhursag (chiamata significativamente la “Dea Madre” o la “Sapiente Mami” o anche “Signora che dà la vita”) che ritirandosi nella camera delle creazioni dopo vari tentativi mostrò tra le sue mani la nuova creatura; era stato generato l’Homo Sapiens.
Al principio questo “novello schiavo” venne utilizzato nella ” terra delle miniere” (in Africa), ma ben presto si richiese la sua presenza anche a Sumer.

L’uomo, creato in serie dagli Anunnaki, come tutti gli ibridi, non era in grado di procreare fino a quando, ad un certo punto della storia, Enki decise di dargli questa opportunità senza l’approvazione dei suoi superiori, suscitando notevole scalpore.


In questo sigillo viene rappresentata l’epica della creazione dell’uomo secondo la mitologia sumera.
Trascorsero gli anni e avvenne, come recita la Bibbia: “Che i figli degli Dei videro le figlie dei terrestri e presero per mogli quelle che piacquero loro più di tutte”.
Enlil non apprezzò tale iniziativa e decise di sfruttare un evento di sua conoscenza per eliminare l’umanità, il Diluvio.

Il Diluvio e la rinascita della civiltà

Gli Anunnaki sapevano che, entro un breve periodo, sulla Terra si sarebbe verificata un’immane ed inevitabile catastrofe (avvenuta all’incirca 13.000 anni fa).


Tale cataclisma sarebbe stato provocato dalla notevole forza gravitazionale esercitata dalla vicinanza di Nibiru alla Terra.

Senza avvertire l’uomo, gli Dei partirono sulle loro navicelle e tornarono solo quando la furia degli elementi si placò. Ricordo che Enlil il supremo, era in collera con l'uomo e con i suoi sottoposti perchè si erano uniti fra loro, dando origine a creature con sangue incrociato.

Ma Enki, da sempre simpatizzante dell’umanità, contravvenne alla decisione progettando di salvarla attraverso una “famiglia prescelta” ed informando del pericolo un uomo, ricordato anche in un altro scritto antico, la Bibbia, con il nome di Noé.

Ricordiamoci che questo racconto è tratto dalle oltre 5000 tavolette di argilla trovate in Sumer e incredibilmente trova riscontro in tutti i grandi scritti antichi a partire dalla Bibbia, Antico Testamento, Illiade ed Eneide, così come ci fa notare, fra gli altri, anche lo scrittore Mauro Biglino.

La divinità (Enki) decise di fornire le informazioni necessarie alla costruzione di “un’arca” dove venissero preservate le specie terrestri dall’imminente disastro.

In seguito, quando le navicelle si posarono sul monte Ararat, grande fu la sorpresa di Enlil nel constatare che alcuni uomini erano sopravvissuti all’immane evento.

A quel punto, per intercessione di Enki, l’umanità fu finalmente accettata in pieno e gli Dei aprirono la Terra all’uomo. Poiché il diluvio aveva spazzato via le città, fu deciso di dare la possibilità ai terrestri di ricostruire una civiltà stabilendosi in tre zone: nella Valle del Nilo, nella bassa Mesopotamia e nella Valle dell’Indo. Una quarta area, definita sacra (termine che originariamente significava “dedicata, riservata”) e alla quale l’uomo non poteva avvicinarsi senza autorizzazione, fu lasciata agli dei.

Questa regione si chiamava Tilmun (”il luogo dei missili”) e, come la traduzione letterale indica chiaramente, costituiva la nuova base spaziale, dopo che la precedente era stata cancellata dal diluvio.

Numerose leggende narrano gli sforzi incessanti di alcuni valorosi per giungervi e trovare “l’albero della vita”, capace di renderli immortali. Simili testimonianze costituiscono la nutrita documentazione tramandataci dai Sumeri.
Se tutto questo fosse vero, quali implicazioni potrebbe avere sulle nostre vite, secondo voi?
Dal mio punto vista potrebbe portare ad un ampio cambiamento nelle coscienze di tutta l'umanità, all'accettazione che siamo tutti uguali, senza differenza di religione e credenze varie che sono alla base delle guerre combattute da sempre su tutta la terra.
Che fine farebbe Dio? Maometto? o Allah? Scomparirebbero tutte le religioni per unirsi nel credere ad un unico creatore o meglio ad una civiltà extraterrestre che ha portato la vita sul nostro pianeta, quindi la consapevolezza di far parte di un progetto sicuramente più ampio di quanto fino ora abbiamo mai immaginato.