CIVILTA’ PROGREDITE PRIMA DELL’HOMO SAPIENS?


CIVILTA’ PROGREDITE PRIMA DELL’HOMO SAPIENS?
1° PARTE




Questi brani sono apparsi sull'American Journal of Sciense nel 1820. Oggi giorno gli scienziati si limitano a non prendere sul serio le scoperte di questo genere.
Nel suo libro Mineralogy, il conte Bournon documenta una interessante scoperta effettuata da operai francesci durante l'ultima parte del diciottesimo secolo.
Bournon dice: " Nel corso degli anni 1786, 87 e 1788, questi uomini erano impegnati nei dintorni di Aix-ex-Provence, in Francia, a cavare pietre per ricostruire su vasta scala, il Palazzo di giustizia.
La pietra era un calcare grigio scuro del tipo che si presenta tenero appena estratto dalla cava, ma si indurisce quando resta esposto all'aria. Gli strati erano separati gli uni dagli altri da un deposito di sabbia mista ad argilla, più o meno calcarea. Il primo materiale estratto non sembrava contenere corpi estranei, ma dopo averne rimosso dieci strati, gli operai rimasero stupefatti, quando, rimuovendo l'undicesimo, si accorsero che la sua superficie inferiore, a una profondità che andava dai dodici ai quindici metri, era coperta di conchiglie. Asportata la pietra di questo strato, mentre stavano occupandosi della sabbia argillosa, che separava l'undicesimo strato dal dodicesimo, si imbatterono in fusti di colonne e frammenti di pietra in parte lavorati, di un minerale esattamente simile a quello della cava: trovarono inoltre monete, manici di martelli e altri attrezzi o parti di attrezzi in legno. Ma ad attirare soprattutto la loro attenzione, fu una tavola dallo spessore di circa tre centimetri, lunga quasi due metri e mezzo. Era a pezzi, ma non ne mancava nemmeno uno, e sarebbe stato possibile rimetterli insieme per ridare alla tavola la forma originale, quella delle assi dello stesso tipo usato dai muratori e dagli sterratori...Le pietre rifinite o lavorate soltanto in parte, non si erano alterate affatto, ma gli spezzoni della tavola e gli attrezzi e i frammenti di attrezzi di legno si erano trasformati in agata, molto bella e dai bei colori. Ci troviamo davanti alle tracce di un lavoro eseguito dalla mano dell'uomo, che giacciono a una profondità di una quindicina di metri, coperte da undici strati di calcare compatto: tutto tende a dimostrare che questo lavoro è stato eseguito qui, nel luogo dove ne sono state scoperte le tracce. La presenza dell'uomo avrebbe quindi preceduto la formazione di queste pietre, e di gran lunga anche, visto il livello di civiltà raggiunto, un livello che consentiva a questo uomo di conoscere l'arte di lavorare le pietre e di trasformarle in colonne."




Stessa conclusione si trae leggendo un'altro articolo pubblicato sempre sull'American Journal of Sciense nel 1831. Nel 1830 vennero scoperte forme simili a caratteri alfabetici scolpiti su un blocco di marmo in una cava a 20 chilometri a nord-ovest da Phiiladelphia. Il blocco di marmo era stato trovato a una profondità di poco più di 18 metri. Gli operai della cava avevano rimosso strati di gneiss, micascisti, ornblenda, talcoscisti e primitive argilloscisti prima di arrivare allo strato dal quale era stato tagliato il blocco con incisi i caratteri simili a lettere dell'alfabeto. Mentre stavano sezionando il blocco, gli operai videro per caso un incavo rettangolare dalle dimensioni di circa quattro centimetri per uno e mezzo, nel quale si scorgevano due caratteri in rilievo. Certamente riesce difficile spiegare la formazione dei caratteri come opera di fenomeni fisici naturali.

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