VASO IN ARGENTO PURO, INTARSIATO 600 MILIONI AI ANNI FA, QUANDO L'UOMO NON C'ERA.
Nel giugno 1852 la rivista "Scientific American" pubblica questo articolo intitolato IL RELITTO DI UN'ERA REMOTA : " Pochi giorni fa, è stata fatta brillare una potente carica esplosiva nella roccia del Meeting House Hil, nel Dorchester, non lontano, verso sud, dal luogo di raduno del reverendo signor Hall. L'esplosione ha provocato la fuoriuscita dal terreno di una ingente quantità di roccia, con massi del peso di alcune tonnellate, e ha disseminato detriti in tutte le direzioni. In mezzo a questi è stato recuperato un recipiente metallico spaccato in due dall'esplosione.
Nel giugno 1852 la rivista "Scientific American" pubblica questo articolo intitolato IL RELITTO DI UN'ERA REMOTA : " Pochi giorni fa, è stata fatta brillare una potente carica esplosiva nella roccia del Meeting House Hil, nel Dorchester, non lontano, verso sud, dal luogo di raduno del reverendo signor Hall. L'esplosione ha provocato la fuoriuscita dal terreno di una ingente quantità di roccia, con massi del peso di alcune tonnellate, e ha disseminato detriti in tutte le direzioni. In mezzo a questi è stato recuperato un recipiente metallico spaccato in due dall'esplosione.
Rimettendo insieme i due frammenti si ottiene un bell'oggetto, a forma di campana, alto circa dodici centimetri, con una base che ne misura poco meno di diciassette e un'apertura alla sommità pari a quasi sette centimetri; lo spessore del metallo super di poco i tre millimetri. Il materiale di cui è fatto ha il colore dello zinco, o di una lega in cui ci sia preponderanza di argento.
Su un lato sono applicate sei figure, un mazzolino di fiori o una inflorescenza, meravigliosamente intarsiati in argento puro. e intorno alla base del recipiente, un tralcio o un rampicante, a sua volta intarsiato in argento. Il lavoro di cesello, di incisione e di intarsio sono di squisita fattura, creati dalla notevole abilità di un valente artigiano. Questo strano e insolito recipiente è stato proiettato fuori dalla breccia puddinga entro la quale giaceva a una profondità di quattro metri e mezzo sotto la superficie. Ne è adesso proprietario il signor John Kettel. Il Dott. J.V.C. Smith, che di recente si è recato in viaggio in Oriente, pur avendo esaminato centinaia di strani utensili domestici, e pur avendone disegnati molti, non ha mai visto niente di simile. Ha fatto uno schizzo dell'oggetto in questione e ne ha preso con cura le misure, per procurarsi un parere scientifico. Non esistono dubbi che questo insolito esemplare sia stato espulso insieme alla roccia, come più sopra è stato dichiarato; ma il professor Agassiz o qualche altro uomo di scienza, potrebbe per favore dirci in qual modo ha potuto arrivare fin qui? Vale la pena di indagare sulla cosa, dal momento che in questa faccenda non si cela alcun inganno". Secondo le stime attualmente accettate, la vita si stava a malapena affacciando su questo pianeta nel corso del Precambriano. Ma il recipiente di Dorchester ci offre la prova della presenza di artistici forgiatori di metalli nel Nordamerica più di seicento milioni di anni prima di Leif Erikson, il navigatore scandinavo che qualcuno considera lo scopritore della Nuova Scozia nell'anno Mille.
Su un lato sono applicate sei figure, un mazzolino di fiori o una inflorescenza, meravigliosamente intarsiati in argento puro. e intorno alla base del recipiente, un tralcio o un rampicante, a sua volta intarsiato in argento. Il lavoro di cesello, di incisione e di intarsio sono di squisita fattura, creati dalla notevole abilità di un valente artigiano. Questo strano e insolito recipiente è stato proiettato fuori dalla breccia puddinga entro la quale giaceva a una profondità di quattro metri e mezzo sotto la superficie. Ne è adesso proprietario il signor John Kettel. Il Dott. J.V.C. Smith, che di recente si è recato in viaggio in Oriente, pur avendo esaminato centinaia di strani utensili domestici, e pur avendone disegnati molti, non ha mai visto niente di simile. Ha fatto uno schizzo dell'oggetto in questione e ne ha preso con cura le misure, per procurarsi un parere scientifico. Non esistono dubbi che questo insolito esemplare sia stato espulso insieme alla roccia, come più sopra è stato dichiarato; ma il professor Agassiz o qualche altro uomo di scienza, potrebbe per favore dirci in qual modo ha potuto arrivare fin qui? Vale la pena di indagare sulla cosa, dal momento che in questa faccenda non si cela alcun inganno". Secondo le stime attualmente accettate, la vita si stava a malapena affacciando su questo pianeta nel corso del Precambriano. Ma il recipiente di Dorchester ci offre la prova della presenza di artistici forgiatori di metalli nel Nordamerica più di seicento milioni di anni prima di Leif Erikson, il navigatore scandinavo che qualcuno considera lo scopritore della Nuova Scozia nell'anno Mille.
Nel 1844, Sir David Brewster riferì che era stato scoperto un chiodo saldamente conficcato entro un blocco di arenaria della cava Kingoodie a MyInfield, Scozia. Il dottor A. W. Medd, dell'Istituto geologico britannico scrisse nel 1985 che questa roccia, l'arenaria Old Red, appartiene al Devoniano inferiore e ha quindi un'età che varia tra 360 e i 408 milioni di anni. Sir Brewster nella sua relazione alla Società britannica per il progresso delle scienze dichiarò: <<il minerale della cava di Kingoodie è costituito da strati alterni di pietra compatta e da miscugli argillosi più teneri, chiamati tilliti; gli strati di pietra hanno uno spessore che parte da un minimo di quindici centrimetri fino a più di diciotto metri. Il particolare blocco nel quale è stato trovato il chiodo aveva uno spessore di quasi ventitrè centimetri, e nel corso dell'operazione di sgrossatura per poter passare alla rifinitura, si scoprì la punta del chiodo corroso dalla ruggine che penetrava per più di un centimetro entro la tillite, mentre il resto giaceva sulla superficie della pietra fino a circa due centimetri e mezzo dalla testa, conficcata anch'essa entro la roccia>>.
Il fatto che la testa del chiodo fosse imprigionata nel blocco di arenaria sembrerebbe escludere la possibilità che il chiodo potesse essere stato infisso nel blocco dopo che quest'ultimo era stato scavato.
Ed ancora nel 1844 apparve la notizia sul Times di Londra che qualche giorno prima, alcuni operai mentre stavano scavando per dei lavori, avevano scoperto un filo d'oro conficcato entro una roccia alla profondità di due metri e mezzo. Sempre nel 1985 il Dott. A.W. Medd, dell'istituto geologico britannico, confermò che la roccia in questione appartiene al primo Carbonifero e cioè tra i 120 e i 360 milioni di anni fa.
Fonti degli articoli "Storia Proibita di A. Cremo e L. Thompson.
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